Come per altre problematiche è sempre fondamentale conoscere l’età del bambino per valutarne l’eventuale tappa di sviluppo rispetto all’età prima di classificarlo come “disturbo”.

Il disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio è “una condizione in cui l’uso dei suoni verbali è inappropriato rispetto sia all’età cronologica sia all’età mentale, ma in cui vi è un normale sviluppo delle abilità lessicali e grammaticali”.

È rilevante esplicitare che le difficoltà nella produzione dei suoni possono essere di differente natura:

  • Disturbo fonetico (componente articolatoria): la difficoltà riguarda la realizzazione motoria di una sequenza già programmata e non influenzerà l’apprendimento della lettura e della scrittura perché in questo caso il bambino è in grado di distinguere parole corrette da quelle alterate;
  • Disturbo fonologico puro: gli errori non sono costanti e soprattutto si evidenzia una difficoltà non tanto nella realizzazione dei suoni, quanto nell’analisi e nella costruzione del programma articolatorio che permette la produzione delle parole.

Se dopo i 3 anni si riscontrano delle alterazioni nella produzione delle parole è bene consultare uno specialista affinché venga effettuata una diagnosi differenziale, i casi di disturbi protratti nel tempo non sempre si risolvono spontaneamente.