C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?

Carlotta è una principessa che ha i suoi bei vestiti rosa, il suo armadio pieno di completi rosa, una stanza da letto con lenzuola e cuscini rosa.

Anche sua madre, la regina, le dice che le principesse vestono solo di rosa, sono molto delicate, non escono dal palazzo perché potrebbero ammalarsi e che sono come le rose: non resisterebbero ad un soffio di vento.

Ma Carlotta si ribella. Lei non è un fiore, è una bambina.
Lei vorrebbe solcare i mari alla ricerca di avventure, liberare i principi azzurri dalle fauci di un lupo feroce, andare a caccia di draghi e scoprire i confini della terra a bordo di una gigantesca mongolfiera.

La bellissima fiaba di Raquel Diaz Reguera racconta la storia di una bambina che non ha voglia di assecondare il pensiero unico del rosa, che non ha voglia di adeguarsi alle convenzioni imposte dalla tradizione.

Carlotta ha per la testa il rosso, il verde, il violetto e tutti i colori dell’arcobaleno, ha solo voglia di correre, giocare, saltare.

La storia richiama alla mente tutti quei bambini che diventano gli eredi di tradizioni familiari e scelte a priori, che negano di poter seguire le loro naturali inclinazioni e di realizzarsi e costruirsi come persone spontanee e consapevoli.

La piccola principessa riesce a scardinare, con la sua caparbietà, gli stereotipi, i luoghi comuni e permette ai piccoli lettori di identificarsi con un modello di principessa diverso da quello presente in altre fiabe: una principessa che è libera di decidere di non baciare un rospo perché non vuole un principe azzurro.

La fiaba raccontata dall’autrice Raquel Diaz Reguera, con estrema gentilezza, è accompagnata da bellissime illustrazioni e oltre a piacere ai nostri giovani lettori, fornirà ai genitori un pensiero su cui riflettere e uno spunto di dialogo coi propri bambini.

Giusi Ragione
Insegnante Scuola Primaria Elia | Trepuzzi